Scienza e spiritualità: Heartmath
Come anticipato in Diversi corpi stessa mente, dedico il mio articolo odierno al sito http://www.heartmath.org, trovato una decina di anni fa in una delle mie esplorazioni sul web. Fui incuriosito da un’affermazione collegata ai miei studi universitari di teoria dei segnali: alcune caratteristiche del segnale elettrico associato al battito cardiaco sono strettamente collegate allo stato del nostro benessere psicofisico, con particolare effetto sulla riduzione dello stato di stress. Nell’introduzione disponibile a questo link (che traduco dall’inglese), si afferma che “Per oltre 34 anni, il Centro di Ricerca dell’HeartMath Institute ha esplorato i meccanismi fisiologici attraverso i quali il cuore e il cervello comunicano e come l’attività del cuore influenzi le nostre percezioni, emozioni, intuizioni e salute… Il cuore è, infatti, un centro di elaborazione delle informazioni altamente complesso con un proprio cervello funzionale, comunemente chiamato cervello cardiaco, che comunica con il cervello cranico e lo influenza attraverso il sistema nervoso, il sistema ormonale e altre vie. Queste influenze influenzano la funzione cerebrale e la maggior parte degli organi principali del corpo e svolgono un ruolo importante nell’esperienza mentale ed emotiva e nella qualità della nostra vita.“
In pratica, quando l’analisi della variabilità del ritmo cardiaco presenta certe caratteristiche (per i più tecnici, l’analisi in frequenza dell’ Heart Rate Variability mostra uno spettro a banda stretta), il nostro organismo è in uno stato di coerenza e le capacità di autoregolazione del sistema nervoso autonomo funzionano al meglio: in sintesi, siamo in uno stato di benessere nel quale c’è armonia tra corpo ed emozioni e i nostri sistemi interni lavorano con la massima efficacia. Ai seguente link si trovano i vari capitoli del libro “Science of the heart”: si tratta di un testo che, pur essendo rigoroso e scientifico, offre un contenuto fruibile anche per i non addetti ai lavori.
Leggere i contenuti di Heartmath ha soddisfatto il mio cocciuto desiderio di trovare legami tra discipline diverse: teoria dei segnali, neurofisiologia, psicologia, benessere emotivo. Ma gli scienziati di Heartmath sono andati oltre. A partire dal 2008, hanno dato vita alla Global Coherence Initiative, un esperimento scientifico volto a misurare l’effetto che l’unione dei cuori produce a livello planetario. Riporto traducendo dall’inglese i concetti principali.
“La Global Coherence Initiative (GCI) è stata lanciata dall’HeartMath Institute nel 2008 … (Si basa su) un’ipotesi secondo cui le emozioni e la coscienza individuali interagiscono con il campo geomagnetico terrestre… Il Global Coherence Monitoring System (GCMS) raccoglie dati scientifici sui campi elettromagnetici della Terra, con magnetometri all’avanguardia situati in siti localizzati in diverse parti del pianeta. Vengono misurate le fluttuazioni e le risonanze nei campi magnetici terrestri e nella cavità di risonanza terra-ionosfera, al fine di condurre ricerche sui meccanismi di come i campi terrestri influenzano i processi mentali ed emotivi umani, la salute e il comportamento collettivo.“
Prescindendo dagli aspetti più prettamente scientifici, lo scopo dell’esperimento è in sintesi mostrare che il benessere dell’organismo terra è collegato al benessere dei singoli individui, con un’influenza che si esercita dalla terra agli esseri viventi, e dagli esseri viventi alla terra. Nella mia interpretazione, questo esperimento scientifico è un ulteriore esempio di convergenza tra scienza e spiritualità e conferma una linea di pensiero già esplorata da Fritjof Capra ne “Il Tao della fisica” (Edizioni Adelphi 1982). Come riportato in Scienza e spiritualità: il Tao della fisica, nel libro di Capra si descrivono le similitudini tra scoperte della fisica quantistica e i principi di alcune antiche filosofie orientali nelle quali l’universo è un flusso continuo di energia e interconnessioni. Riporto traducendo dall’inglese due brani significativi:
Quanto più profondamente penetriamo nel mondo submicroscopico, tanto più ci rendiamo conto che il fisico moderno, parimenti al mistico orientale, è giunto a considerare il mondo come un insieme di componenti inseparabili, interagenti e in moto continuo, e che l’uomo è parte integrante di questo sistema.
Per quanto ci addentriamo nella materia, la natura non ci rivela la presenza di nessun «mattone fondamentale» isolato, ma ci appare piuttosto come una complessa rete di relazioni tra le varie parti del tutto.
Se vuoi, invia il tuo commento a info@esperienzedivalore.it, sarò felice di risponderti.