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Religioni e religiosità

Religioni e religiosità

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Tra I commenti dei lettori di “Esperienze di valore”, che racconta l’esperienza spirituale vissuta dopo la morte di mio padre, mi ha colpito quello di Agostino:
“Una matura religiosità e una consapevolezza d’aver fatto con amore tutto il possibile trasformano la morte in un tranquillo atto della vita.”
MI soffermo sulla parola religiosità, che non è un sinonimo di religione. Sul dizionario Treccani si trova la seguente definizione:
religiosità: Il fatto di essere religioso, atteggiamento e sentimento religioso, non necessariamente legati a una particolare religione storica.

La religiosità è relativa all’origine della nostra vita individuale all’interno della vita dell’universo, nonché alle domande legate al prima di noi e al dopo di noi, al senso della vita, alla possibile esistenza di esseri o forze soprannaturali. È ciò che lega la nostra esistenza a quella dell’universo, in ogni spazio e in ogni tempo. Non a caso, una possibile etimologia della parola è il latino religare, che significa appunto legare, unire.
Cristianesimo, Cattolicesimo, Buddismo, Islamismo, Ebraismo, Induismo (l’elenco è molto lungo) sono religioni. Una religione è un complesso di credenze, teorie, principi e riti che offre la propria visione della vita dell’uomo, dell’universo, spesso basate sull’esistenza di una o più divinità. Secondo la definizione del dizionario Treccani, ogni religione è quindi un sistema di credenze che dà una specifica risposta al nostro desiderio innato di religiosità. Anche l’ateismo, il razionalismo, il nichilismo e il materialismo sono dal mio punto di vista credenze “religiose”, in quanto offrono una risposta al desiderio di religiosità per chi esclude l’esistenza di divinità o entità soprannaturali, in quanto non dimostrabili scientificamente.

Ritengo che la religiosità esista dentro di noi, indipendentemente dal fatto che lo vogliamo o che ne siamo coscienti, per il solo fatto di essere parte della vita su questo pianeta. La nostra vita è l’espressione di un processo evoluzionistico iniziato qualche miliardo di anni fa, ed è resa possibile dall’attività organizzata e armoniosa di circa 50.000 miliardi di cellule, all’interno di un pianeta che offre in maniera gratuita acqua, cibo e ossigeno, all’interno di un universo nel quale brilla una stella che ci dà energia. Questa realtà è il fattore che accomuna la coscienza di tutti gli esseri viventi, dagli esseri unicellulari a noi esseri umani, nelle dimensioni apparentemente infinite del tempo e dello spazio. Nonostante questo incontestabile e palese fattore comune, la storia degli esseri umani è finora caratterizzata da aspre divisioni, spesso tragicamente conflittuali, basate sulla differenza della nostra visione religiosa.

La pratica del Buddismo della Soka Gakkai mi ha fatto scoprire similitudini tra Cattolicesimo e Buddismo, e queste scoperte rafforzano in me il desiderio di vivere la mia religiosità in sintonia con tutte le altre credenze. Mi sento perfettamente a mio agio se devo partecipare a una Messa, e sarei perfettamente a mio agio in una moschea per un rito islamico o in un tempio buddista del Tibet. Lo scorso mese si è presentato a casa mia il parroco per la benedizione pasquale: abbiamo recitato insieme il Padre Nostro, animati dalla stessa intenzione religiosa nonostante la diversità di credenze. Nell’articolo Valorizziamo i punti in comune ho raccontato l’esperienza del mio amico Paolo che è riuscito, tramite un comportamento animato dalla convinzione della nostra uguaglianza come esseri umani, a disinnescare un potenziale conflitto verbale nato dalla diversità di credenze religiose.

Gli articoli di questo sito sono animati da questa mia predisposizione a cercare punti di contatto non solo tra religioni e filosofie diverse, ma anche tra spiritualità e scienza. Ho quindi deciso di dedicare due categorie a questo tipo di contenuti: Scienza e spiritualità e Religioni e religiosità.

Se vuoi, invia il tuo commento a info@esperienzedivalore.it, sarò felice di risponderti.

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