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I topi costruirebbero trappole per topi?

I topi costruirebbero trappole per topi?

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“L’uomo ha inventato la bomba atomica, ma nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi”. Non è sicuro che Albert Einstein abbia pronunciato realmente questa frase, ma i suoi scritti e le sue posizioni sull’uso bellico dell’energia nucleare danno sostanza all’ipotesi che possa averla pronunciata davvero. Tra l’altro, è da sottolineare che l’intero arsenale atomico esistente (circa 12.000 testate, per lo più detenute da USA e Russia) è già sufficiente a causare conseguenze catastrofiche, e potenzialmente estintive. Per continuare con la metafora del topo, non solo abbiamo inventato e costruito qualche trappola, ma ne abbiamo prodotte un numero così grande da mettere in pericolo non solo l’esistenza di “noi topi”, ma addirittura la vita sul pianeta.

Come scritto nell’articolo Albert Einstein e la sacralità della vita, Einstein dedicò gli ultimi anni della sua vita a combattere con tutte le forze la nascente diffusione degli arsenali nucleari. Nel 1955, poco prima di morire, fu promotore del manifesto Russell-Einstein, una dichiarazione controfirmata da altri scienziati di altissimo valore (tra cui i premi Nobel Linus Pauling e Max Born). Il manifesto era un invito agli scienziati di tutto il mondo a riunire le proprie forze per l’eliminazione delle armi nucleari.

Sono passati pochi giorni dall’ottantesimo anniversario dello sgancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Il 5 agosto 2025 ben 78 organizzazioni religiose hanno firmato e diffuso la “Dichiarazione interreligiosa congiunta in occasione degli 80 anni dal primo uso di armi nucleari”. Si tratta di un accorato appello contro la diffusione delle armi nucleari, disponibile su diversi siti (riporto a titolo di esempio il link dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e della Diocesi di Treviso). Condivido alcuni passaggi dell’appello che a mio giudizio sono molto significativi:
Le difficoltà sono enormi, ma questo è il momento di dichiarare che un’altra strada è possibile; una strada basata sulla solidarietà, il rispetto della dignità umana e la speranza. L’ottantesimo anniversario dei bombardamenti atomici è un’opportunità cruciale per riconsiderare le nostre priorità. Per esempio, reindirizzare i circa 100 miliardi di dollari spesi per gli armamenti nucleari nel 2024 verso la salute, l’educazione, i diritti umani e il benessere ecologico potrebbe fare una enorme differenza per la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 e per rispondere alle crisi del nostro tempo.
l’esplosione di una bomba atomica significa la fine della vita così come la conosciamo, l’intera catena delle armi nucleari – estrazione, test, trasporto, produzione, utilizzo, stoccaggio e smaltimento delle scorie – infligge gravi danni alle persone, alla terra, all’acqua, all’aria e agli ecosistemi per intere generazioni, in modo particolarmente grave nel caso di comunità indigene ed emarginate che si trovano in prima linea a subirne le conseguenze.
La nostra etica e la nostra spiritualità ci impongono di unirci per l’abolizione delle armi nucleari, di prestare attenzione ai danni storici e attuali dei disastri nucleari, e di dedicare le nostre preghiere sincere e i nostri sforzi affinché tutti i paesi, le comunità e tutti gli esseri viventi possano vivere in sicurezza, buona salute e pace. … Tali sforzi comprendono il Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW) che è attualmente stato ratificato da 73 Stati Parti e che sta ispirando movimenti di base ed un numero crescente di nazioni e centinaia di comuni di tutto il mondo a prendere posizione. Dalle grandi capitali come Atene alle piccole comunità, questo sostegno a livello locale dimostra che un cambiamento significativo non dipende soltanto dagli stati nazionali, ma dalla coscienza e dal coraggio delle persone di ogni luogo, e dalla capacità della società civile e dei rappresentanti eletti di influenzare la politica globale.

In questo periodo i venti di guerra sono impetuosi, le armi nucleari ci vengono indicate come garanzia della nostra sicurezza. Allo stesso tempo, il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari esiste, e la consapevolezza dell’assurdità dell’orrore nucleare si sta diffondendo sempre di più.
Abbandonare le armi nucleari sarà una necessità evolutiva, se non vogliamo fare la fine del topo.

Se vuoi, invia il tuo commento a info@esperienzedivalore.it, sarò felice di risponderti.

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