La convergenza tra scienza e spiritualità
È diffuso il pensiero che scienza e spiritualità si occupino di aspetti della realtà ben distinti. Il metodo scientifico ci spiega i fenomeni rigorosamente, attraverso formulazioni teoriche riscontrate da esperimenti ripetibili, mentre la spiritualità è dominio di tradizioni filosofiche e religiose, le cui affermazioni non si basano però su leggi dimostrabili attraverso esperimentti.
Pur essendo una persona con un modo di ragionare prettamente logico e matematico, rafforzato dalla laurea in ingegneria, con il progredire dell’età adulta è nata in me la sensazione che non esista una separazione netta tra scienza e spiritualità, e che invece l’intersezione tra questi due aspetti della realtà sia molto più ampia di quanto siamo portati a credere. Ho quindi iniziato a leggere testi delle varie tradizioni religiose ed una decina di anni fa ho scoperto che Fritjof Capra, fisico e saggista di fama internazionale, scrisse nel 1975 “Il Tao della fisica”.
Il libro evidenzia l’armonia tra le tradizioni orientali e le teorie più avanzate della fisica moderna, in particolare quelle relative alle particelle subatomiche che sono oggetto della fisica quantistica. Le particelle subatomiche, come quelle osservate negli acceleratori moderni, non sono entità isolate ma piuttosto manifestazioni di relazioni energetiche. Gli esperimenti hanno dimostrato che queste particelle sono in costante interazione e movimento, formando una rete dinamica di energia. Questo concetto è parallelo alla visione delle antiche filosofie orientali, che vedono l’universo come un flusso continuo di energia e interconnessioni. Ad esempio, nel Buddismo della Soka Gakkai, uno dei principi fondamentali è la mutua inclusione di un istante di vita con tutti i fenomeni.
Aggiungo qui un pensiero che non è contenuto nel libro di Capra, ma è frutto di una mia riflessione nata dopo la lettura di alcuni approfondimenti del Cattolicesimo. Secondo alcune interpretazioni, lo Spirito Santo è la forza attiva di Dio che permea l’universo e la vita degli esseri umani. Pertanto, dal mio punto di vista, la convergenza tra scienza e spiritualità è completa, e abbraccia tutte le tradizioni religiose, anche quelle monoteiste.
Concludo con due estratti del “Il Tao della fisica”, Edizioni Adelphi 1982.
Quanto più profondamente penetriamo nel mondo submicroscopico, tanto più ci rendiamo conto che il fisico moderno, parimenti al mistico orientale, è giunto a considerare il mondo come un insieme di componenti inseparabili, interagenti e in moto continuo, e che l’uomo è parte integrante di questo sistema.
Per quanto ci addentriamo nella materia, la natura non ci rivela la presenza di nessun «mattone fondamentale» isolato, ma ci appare piuttosto come una complessa rete di relazioni tra le varie parti del tutto.
Ritengo curioso e affascinante che raffinatissimi esperimenti scientifici, che necessitano di tecnologie complicate e di intelligenza particolarmente acute, stiano sostanzialmente dando una visione della realtà che è stata anticipata migliaia di anni fa.
Se vuoi, invia il tuo commento a info@esperienzedivalore.it, sarò felice di risponderti.