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Vita, morte e antifragilità

Vita, morte e antifragilità

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Da circa 30 anni mi occupo della realizzazione di sistemi software complessi. Nel 2018 partecipai a una riunione di lavoro nella quale un collega ci parlò di come costruire sistemi in grado di resistere a minacce esterne. Ricordo bene quella riunione. Non solo sentii parlare per la prima volta di antifragilità, ma mai avrei pensato in quel contesto di ascoltare una considerazione molto profonda sull’eterno dilemma del rapporto tra vita e morte.

Questa è la definizione di antifragilità presente su Wikipedia1 :
Il principio di antifragilità è applicabile a qualsiasi ambito ed indica l’attitudine di alcuni sistemi di modificarsi e migliorare a fronte di sollecitazioni, fattori di stress, volatilità, disordine. È un principio enunciato e ampiamente descritto da Nassim Nicholas Taleb nel suo libro del 2012 Antifragile, prosperare nel disordine edito da il Saggiatore … L’antifragilità è il vero opposto del concetto di fragilità. Denota la caratteristica di un sistema di cambiare e migliorare a fronte di fattori di stress esterni, preferendo adattarsi anziché proteggersi. Un sistema antifragile abbraccia l’imprevisto, l’incertezza, ne assume positivamente il rischio (concetti espressi nel libro il Cigno Nero di Taleb).

L’antifragilità è una proprietà orientata all’adattamento e al miglioramento in una situazione ostile. La robustezza e la resilienza “si limitano” invece ad aumentare il grado di protezione e di sopravvivenza in una situazione ostile. Per riassumere, un sistema antifragile non solo resta integro a seguito di un’offesa, ma migliora le proprie caratteristiche.
Tornando alla riunione di lavoro nel 2018, il collega ci parlò di sistemi software antifragili, e ci diede alcuni esempi che francamente non ricordo. Ricordo però molto bene che concluse la carrellata degli esempi con la seguente frase che mi colpì per la sua profondità:
“La morte è ciò che rende la vita antifragile, cioè capace di adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente. Senza la morte la vita non potrebbe evolversi”.
Queste poche parole riprendono un concetto presente in molte filosofie e religioni. La morte non è l’assenza di vita, ma una fase dell’esistenza necessaria per permettere l’evoluzione della vita stessa. Se ci pensiamo bene, ogni giorno milioni di cellule del nostro corpo muoiono per lasciar posto a cellule neonate, in modo che la nostra vita individuale possa continuare. Se rimanessimo statici, se le nostre cellule esaurite non lasciassero il posto alle nuove, saremmo destinati a ammalarci o morire.

Se vuoi, invia il tuo commento a info@esperienzedivalore.it, sarò felice di risponderti.

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_antifragilit%C3%A0 ↩︎
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